Teofilo Patini "Bestie da soma", (1886), Palazzo del Governo, L'Aquila
PATINI, Teofilo. – Terzo di dieci figli, nacque a Castel di Sangro il 5 maggio 1840 da Giuseppe, cancelliere di Giudicato Regio, poi notaio, e da Maria Giuseppa Liberatore, appartenente a una famiglia benestante.
Iniziò gli studi presso l’istituto fondato da Leopoldo Dorrucci a Sulmona, dove il padre si era momentaneamente trasferito, e qui rimase «ospite dei suoi maestri» anche dopo la partenza del genitore.
Trasferitosi a Napoli, si iscrisse nel 1856, dopo un’iniziale esperienza universitaria, al Regio Istituto di belle arti, dove frequentò i corsi di Giuseppe Mancinelli, entrando inoltre in contatto con Domenico Morelli, Filippo e Nicola Palizzi, la cui lezione verista avrebbe inciso sulla sua formazione.
Alla Mostra borbonica del 1859 ottenne una medaglia d’argento di seconda classe. Attorno a quest’epoca eseguì i dipinti S. Liberata, per la chiesa omonima di Rivisondoli, e Il buon samaritano (collezione Intesa Sanpaolo), composizione di evidente discendenza accademica pur nel forte realismo della scena.
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