All'inizio, era sempre in orario. Ma dall'inizio era passato parecchio tempo, più di quanto Sfoglia e Ciambella potessero ricordare. «Io non capisco» si lamentò Sfoglia. «Ma non è ora?» «É ora» rispose Ciambella. «Sembra che sia ora.» «É ora.» Sfoglia camminava ansiosamente su e giù. Ma certo che era ora! Lui lo sapeva che era ora! Non aveva bisogno che glielo dicesse Ciambella che era ora! «Allora perché non è qui?» chiese Sfoglia. «Se è ora, allora dov'è? Io non capisco. O lo sa che è ora, oppure non lo sa. Lo sa che è ora?» Ciambella sedeva rannicchiato dentro la loro ciotola fredda e vuota, intensamente concentrato sulla maniglia della porta dell'appartamento, credendo con tutte le sue forze che da un momento all'altro la maniglia si sarebbe abbassata, la porta si sarebbe aperta e sarebbe apparso Joe. «Non possiamo avere la presunzione di sapere quello che Joe sa e quello che Joe non sa» dichiarò Ciambella con una brusca contrazione del naso. «Dobbiamo solo credere con tutte le nostre forze che Joe sappia.» «Io scommetto che non sa!» disse Sfoglia. Si alzò sulle zampe posteriori e batté inutilmente sulle pareti di vetro finché non fu esausto. Con il respiro affannoso, si buttò sulla bottiglia d'acqua appesa nell'angolo più lontano e si fece scendere in bocca qualche goccia. «Voi non credenti siete tutti uguali» lo schernì Ciambella. Con dei trucioli di cedro secchi formò un piccolo e confortevole monticello e vi si accomodò sopra. «Come se tu fossi il primo criceto che abbia mai dubitato di lui!» disse. «Il primo roditore che abbia mai pensato, in realtà. Chi altri se non tu - con il tuo acuto intelletto, il tuo spirito di contraddizione, il tuo coraggio e il tuo fervore morale -, chi altri avrebbe mai potuto uscirsene con 'E se Joe non sa?', 'E se Joe non può?' Spaccia pure la tua paura per integrità, Sfoglia, ma Joe sa chi crede e sa chi non crede. Joe è qui, Joe è lì, Joe è ovunque in ogni dì. 'E se non tornasse più? E se si fosse dimenticato di noi? E se fosse morto?'

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