MIGNECO, Giuseppe – Nacque a Messina il 19 febb. 1908, da Vincenzo, poeta dialettale e capostazione nel borgo di Ponte Schiavo, e Grazia Maria Stumiolo.
Dopo aver conseguito la maturità classica al liceo F. Maurolico della sua città natale, in cui ebbe per compagno Beniamino Joppolo, si trasferisce nel 1931 a Milano dove comincia a studiare medicina. Abbandonata la frequenza dei corsi universitari ed entrato presto in contatto con R. Birolli, R. De Grada e A. Sassu tramite Joppolo, trasferitosi anch’egli a Milano, il M. si dedicò totalmente alla carriera artistica, dopo alcune collaborazioni saltuarie come grafico pubblicitario con una ditta di cravatte, d’illustratore per il Corriere dei piccoli e di ritoccatore negli stabilimenti Rizzoli e Pizzi & Pizio. Nel 1938 il suo nome compare fra i fondatori del movimento Corrente (dall’omonimo quindicinale pubblicato a Milano fra il 1938 e il 1940). Alla prima mostra del gruppo, alla Permanente di Milano nel marzo del 1939, il M. espose Cavallerizza e pagliaccio, Fiori secchi, Paesaggio, Pianista e Vagabondi che riposano (le opere, se non altrimenti specificato, sono in collezione privata e riportate nel Catalogo generale) e alla seconda mostra, alla galleria Grande del capoluogo lombardo, nel settembre dello stesso anno, La fossa dei lebbrosi, Massaie ubriache e Ragazzi sotto il fico (Bernabei; M. europeo).
Corrente si caratterizzò presto come movimento di fronda, per le istanze rivoluzionarie e segnatamente antinovecentiste dei suoi aderenti, accomunati da un’ansia di apertura nei confronti dell’arte moderna in Europa, contro l’autarchia e l’isolamento culturale del regime fascista in Italia: impegno che già nel 1937 causò al M., come a Sassu nello stesso anno e a Birolli un anno dopo, un fermo da parte della polizia con l’accusa di antifascismo (Grasso).
Migneco si spegne a Milano il 28 febbraio del 1997.
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