Molti anni fa in una fattoria dell’Ohio negli Stati Uniti d’America viveva un allegro ragazzino: Giovannino seme di mela. Giovannino non era bello né ricco: era però simpatico e buono. Il ragazzo aveva una sola passione: cercare un bel posticino assolato, fare un piccolo buco nella terra e mettervi dentro un seme di mela. Un seme, Giovannino lo sapeva bene, che si sarebbe trasformato, un giorno, in un bellissimo albero di mele. Così Giovannino, in ogni momento libero, faceva buchetti nel terreno e vi piantava semi di mela; poi faceva altri buchi e piantava altri semini e così via... Col passare del tempo, la campagna intorno alla sua casa fu tutta coperta di alberelli di mele. Spesso, al tramonto, Giovannino sedeva davanti alla sua casetta, guardava i bei meli che si stendevano a perdita d’occhio e si domandava:
“Che cosa farò quando qui intorno non ci sarà più neanche un pezzetto di terra in cui piantare semi di mela?”.
Un giorno, mentre stava così seduto e si sentiva un po’ malinconico, udì avvicinarsi un grande rumore: erano grida, canti, cigolio di ruote... poi, proprio sotto i suoi occhi, cominciò a snodarsi una lunghissima carovana fatta di tanti carri coperti tirati da cavalli; dentro i carri si scorgevano donne e bambini; davanti a ciascun carro camminava un uomo alto, con un fucile a tracolla.
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