Un contadino di nome Geppone abitava nel podere d’un Priore, su per un colle dove il vento tramontano distruggeva sempre frutti e piante. E il povero Geppone pativa la fame con tutta la famiglia. Un giorno si decide:
– Voglio andare a cercare questo vento che mi perseguita -
Salutò moglie e figlioli e andò per le montagne.
Arrivato a Castel Ginevrino, picchiò alla porta. S’affacciò la moglie del Vento Tramontano.
– Chi picchia?
–
- Son Geppone. Non c’è vostro marito?
- E’ andato a soffiare un po’ tra i faggi e torna subito. Entrate ad aspettarlo in casa, –
e Geppone entrò nel castello.
Dopo un’ora rincasò il Vento Tramontano.
– Buon giorno, Vento.
-
– Chi sei?-
– Sono Geppone.-
– Cosa cerchi?
-
-
Tutti gli anni mi porti via i raccolti, lo sai bene, e per colpa tua muoio di fame con tutta la famiglia.
-
– E perché sei venuto da me?
- Per chiederti, visto che m’hai fatto tanto male, che tu rimedi in qualche modo.-
– E come posso?
-
– Son nelle tue mani.
Il Vento Tramontano fu preso dalla carità del cuore per Geppone, e disse:
– Piglia questa scatola, e quando avrai fame aprila, comanda quel che vuoi e sarai obbedito. Ma non darla a nessuno, che se la perdi non avrai piú niente.
-
Geppone ringraziò e partí. |