Alle ore 16 di giovedì 20 marzo 2025, mentre era in corso FIGLI DI FERROVIERI, con Carlo CRACCO, protagonista della seconda tappa di questo ciclo itinerante di incontri, la Sala Liberty Il Treno, al numero 46 di Via San Gregorio, a Milano, è stata dichiarata AL COMPLETO. Oltre 200 le presenze all’evento. Grazie a tutti per l’affettuosa partecipazione!
Variopinto l’arredo della sala, calde le luci che la illuminano. Una galleria sorretta da eleganti colonnine in ferro corre tutt’intorno al perimetro e la decorazione della balaustra, anch’essa in ferro, ne ingentilisce l’atmosfera. Sul soffitto, per tutta la sua lunghezza, campeggia Il Trittico dei Ferrovieri, dipinto da Giuseppe Mentessi nel 1898. Non poteva certo mancare in apertura all’evento la descrizione di un tale storico contesto! Ci troviamo, infatti, nel Salone della Casa del Ferroviere, sede della Società Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo, teatro in passato di tante vicende sociali e politiche.
La regia, dalla galleria sopra l’ingresso, puntava riflettori sul palco allestito in fondo alla sala e proiettava video sul grande schermo al di sopra del palco. In mezzo, tra ingresso e palco, stava una folla multicolore, attenta e partecipe, che i brani musicali del Magpie Swing Trio e le voci di Eleonora Massai, vocalist, e di Karin De Ponti, attrice, hanno avvolto di brio.
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Altre voci hanno risuonato nel corso del pomeriggio, forti, capaci di emozionare e riscuotere consensi, quella di Pino TUSCANO per prima, istrionico presidente dell’Associazione Nazionale DLF, che ha presentato gli ospiti sul palco e ha dialogato con loro. Fuori programma, la voce del Questore di Milano, Bruno MEGALE, che si è liberato dagli impegni pomeridiani proprio per intervenire all’incontro e ricordare suo padre, Capotecnico delle Ferrovie dello Stato a Reggio Calabria, per raccontare della grande famiglia dei ferrovieri che porta nel cuore fin da bambino e per congratularsi con il DLF per la bontà dell’iniziativa. Il Dopolavoro Ferroviario, come affermato da Tuscano, intende far riaffiorare l’ANIMA della ferrovia e i valori antichi da essa propugnati: il senso di appartenenza, la serietà, il senso del dovere e del sacrificio, la solidarietà tra colleghi e la difesa del personale: elementi alla base della buona riuscita del nostro sistema ferroviario. Affermazioni, queste, riprese e ribadite da altre due voci presenti all’evento: Salvatore PELLECCHIA, Segretario Generale FIT CISL, e Gian Luca OREFICE, Chief HR Officer del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
Pellecchia, collegato in videoconferenza, dal grande schermo ha sottolineato che il benessere del personale FS, di cui si è sempre occupato il DLF, è un tema tra quelli presenti sul tavolo di trattativa con l’azienda; che il collaborare insieme è la strada, indicata dal DLF, che egli ritiene si debba percorrere per raggiungere gli obbiettivi prefissati; che l’accesso alle mense e ai posti per dormire fossero in passato opportunità offerte ai lavoratori, gestite da DLF, che vanno riscoperte per restituire un’identità alle Ferrovie e ai ferrovieri. Un grosso lavoro che, auspica, potrebbe essere fatto dal sindacato, in collaborazione con DLF, è quello di indagare tra le lavoratrici e i lavoratori quali sono le esigenze che oggi hanno.
Orefice, definito da Tuscano, “Una forza tranquilla”, ha parlato a lungo. “Siamo in una casa comune – ha detto. – Alcuni valori vanno recuperati, come il senso di appartenenza a un sistema, a una comunità, in cui contano anche gli atti ‘eroici’ del quotidiano. Conta l’appassionarsi al saper fare bene, che comporta però la capacità di accettare anche la fatica e il sacrificio, reso nobile attraverso relazioni qualificate all’interno del mondo del lavoro. Fare al meglio le cose che competono ad ognuno è ciò che dobbiamo riscoprire. C’è in noi l’orgoglio di far parte di un sistema, di un Paese, che grazie alle FS si è mosso, ha accorciato distanze, ha riconquistato spazi di democrazia. Non tutti conoscono questa storia. È importante fare NARRAZIONE delle Ferrovie dello Stato Italiane anche grazie a iniziative come questa, Figli di ferrovieri. Le 100.000 persone che vi lavorano oggi in Italia e i milioni di persone che vi hanno lavorato prima hanno costruito famiglie, amori, passioni: è una Storia Paese che va raccontata, ma non in modo retorico. I giovani hanno bisogno di appassionarsi nuovamente a ciò che, fatto insieme, serve a migliorare il Paese; occorre una scuola di competenze che dia spazio a chi ha la capacità di lavorare insieme.”
La voce più attesa è stata certamente quella del protagonista dell’evento, lo Chef Internazionale Carlo CRACCO, che con grande semplicità e autenticità ha ricordato il padre, per 40 anni in ferrovia, Operaio Specializzato a Vicenza, particolarmente fiero del suo lavoro. Ha raccontato del grande senso di comunità tra i ferrovieri che ricorda di aver vissuto da bambino, dell’aver sentito la ferrovia come una seconda casa; ha raccontato dei viaggi compiuti con il padre grazie al treno, alla scoperta dei sapori in ogni luogo visitato. Proprio la regionalità lo ha ispirato anni dopo, ormai Chef di successo, nella scelta di un Menù per Frecciarossa: il progetto “Il Treno viaggia. Sapori in movimento” offriva il massimo della qualità e del servizio nel poco confort sul treno e dei menù pensati in base alla sua destinazione.
Stefano MAGGI, Docente di Storia contemporanea all’Università di Siena e Presidente della Fondazione Cesare Pozzo, è salito sul palco con la divisa tradizionale da Conduttore al tempo dei treni a vapore, che ha illustrato nei dettagli e Marina DI FURIA, Responsabile del Circolo Ortica Bocciofila e Balera Ferrovieri di Milano, ha raccontato insieme al padre Antonio il vivace incontro con Pino Tuscano, allora Presidente del DLF Milano, e l’intesa che si è subito stabilita tra DLF e la famiglia che da oltre 10 anni gestisce lo storico locale, con grande successo tra persone di tutte le età, con un’offerta che spazia dalle attività tradizionali, come il gioco delle bocce o delle carte, ad altre sempre in evoluzione, come la cucina, il ballo, i concerti musicali, gli spettacoli, i mercatini, le iniziative culturali.
Ad ogni ospite illustre dell’incontro è stato donato un oggetto “simbolo” del lavoro in FS e a tutti i presenti, alla fine degli interventi, è stato offerto un buffet, con musica in sottofondo.
Grazie a tutti per l’affettuosa partecipazione!
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