Lord Brummel, che dell’eleganza aveva fatto la propria ragione di vivere, aveva di essa un famoso concetto: la suprema eleganza consiste nel vestire in modo che non si venga notati. Donde, la sua notorietà.
Si sa che quando un amico, incontrandolo, gli diceva: “Come siete elegante”, l’elegantissimo Lord esclamava sgomento: “Mi si vede forse qualche cosa?”, e correva a cambiarsi.
È incredibile le pene che provava quando nelle cronache mondane leggeva: “Notato tra i presenti Lord Brummel”. Ne faceva un casus belli. Era tale la sua eleganza che a lungo andare i cronisti mondani finirono per scrivere nei resoconti dei ricevimenti e delle feste aristocratiche: “Non notato, fra gli intervenuti, Lord Brummel, benché ci risultasse presente”.
Ormai tutti sapevano che l’eleganza di Brummel consisteva in questo e - come sempre accade - anch’egli ebbe imitatori. Talché spesso nelle riunioni degli elegantissimi i cronisti dovevano scrivere:
“In questa festa mondana non siamo riusciti a notare nessuno, tanto erano eleganti tutti, di quella speciale eleganza che consiste nel non farsi notare”.
Naturalmente, anche fra gli imitatori, Lord Brummel era quello che meno si faceva notare. Nessuno riuscì mai a uguagliarlo in quest’arte difficile e raffinata. “Non notato nessuno” scrivevano sovente i cronisti; “quanto a Lord Brummel, addirittura impossibile scoprirlo”. Quando l’elegantissimo s’accorse che tutti più o meno l’imitavano su questo terreno, riuscì a batterli con mezzi talvolta sleali. Un giorno, per esempio, in una festa a Corte, per non essere notato si nascose sotto una tavola. |