Pierino Pierone era un bambino alto così, che andava a scuola.
Per la strada di scuola c’era un orto con un pero,
e Pierino Pierone ci s’arrampicava a mangiar le pere.
Sotto il pero passò la Strega Bistrega e disse: Pierino Pierone dammi una pera con la tua bianca manina, ché a vederle, son sincera, sento in bocca l’acquolina!
Pierino Pierone pensò:
«Questa si sente l’acquolina in bocca perché vuole mangiare me, non le pere»,
e non voleva scendere dall’albero. Colse una pera e la buttò alla Strega Bistrega.
Ma la pera cascò per terra,
proprio dov’era passata una mucca e aveva lasciato un suo ricordo.
La Strega Bistrega ripeté: Pierino Pierone dammi una pera con la tua bianca manina, ché a vederle, son sincera, sento in bocca l’acquolina!
Ma Pierino Pierone non scese e buttò un’altra pera, e la pera cadde per terra,
proprio dov’era passato un cavallo e aveva lasciato un laghetto.
La Strega Bistrega ripeté la sua preghiera e Pierino Pierone pensò che era meglio accontentarla. Scese e le porse una pera.
La Strega Bistrega aperse il sacco ma invece di metterci dentro la pera ci mise Pierino Pierone, legò il sacco e se lo mise in spalla. Fatto un pezzo di strada, la Strega Bistrega dovette fermarsi a fare un bisognino: posò il sacco e si nascose in un cespuglio.
Pierino Pierone che intanto, coi suoi dentini da topo, aveva rosicchiato la corda che legava il sacco, saltò fuori, ficcò nel sacco una bella pietra e scappò.
La Strega Bistrega riprese il sacco e se lo mise sulle spalle.
Ahimè Pierino Pierone Pesi come un pietrone! disse, e andò a casa.
L’uscio era chiuso e la Strega Bistrega chiamò sua figlia: Margherita Margheritone,
vieni giù e apri il portone E prepara il calderone Per bollire Pierino Pierone. |