Adolfo Mattielli. Nato a Soave nel 1883, fin da bambino frequentò la Scuola d’arte e Mestieri di Verona e poi s’iscrisse all’Accademia Cignaroli. Grazie ad alcuni notabili soavesi, completò i suoi studi a Venezia.
Al termine degli studi cominciò a lavorare con illustri pittori, facendo, inizialmente il garzone e quindi cominciando a dipingere.
Ritornato a Soave, nell’imminenza della nascita di Umberto di Savoia, inviò al Re Vittorio Emanuele III un dipinto ben augurante che raffigurava un puto. Il Re apprezzò il gesto e per ringraziarlo, gli inviò ben 200 lire.
Partecipa nel 1907 e nel 1909 alla Biennale di Venezia, con dei quadri importanti, oggi visibili presso: la Galleria d’Arte Moderna di Verona, la Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, la Galleria Marangoni di Udine.
Fece parte della Giuria per l’assegnazione del premio “Principe Umberto” e quindi fu eletto membro della giuria per l’accettazione delle opere all’Accademia di Brera e alla Permanente. Nel 1922 e nel 1924 partecipa nuovamente, su invito, alla XII e XIV edizione della Biennale di Venezia.
Tra le commissioni più importanti che ricevette, dipinse su commissione di Giovanni Gentile, quattro mezze lunette, raffiguranti le stagioni, da collocare nella Scuola Magistrale Superiore di Pisa.
Dal 1924, Mattielli iniziò a dedicarsi all’arte sacra, dipingendo in modo magistrale il Duomo e il Santuario della Madonna della Bassanella a Soave, quindi le chiese di Breganze (VI), San Luca a Verona, di Motta di Livenza (TV), di Cembra (TN), di Gemona (UD), di Comacchio (FE), di Grottaferrata (Roma), di La Spezia. Tra il 1925 ed il 1960 affrescò ben 50 chiese.
Conosce il Commodoro di Svezia, Comandante Hammargren che gli commissiona numerose tele che ritraggono scene di vita contadina Soavese.
Il 13 dicembre 1966, all’età di 83 anni morì. La sua vita fu una vita intensa, laboriosa e instancabile: tutta dedicata all’arte.
Nel 1967 il Comune di Soave gli dedicò una via, come ad uno dei suoi figli più degni.
(dal sito del comune di Soave)